Ortopedia

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Il dottor Fava Guglielmo è specialista in ortopedia e traumatologia. Già dirigente di primo livello presso l'Ospedale Gaetano Pini di Milano ed effettua:
  • Visite Specialistiche Ortopedia Generale
  • Trattamento e Cura delle Scoliosi e Patologie Vertebrali.

La Scoliosi

Usare il termine "scoliosi" è spesso riduttivo se non addirittura impreciso: 

la concomitanza di svariati segni o sintomi direttamente o indirettamente collegati alla colonna richiamerebbe meglio il termine di "Sindrome Scoliotica". È ben noto a tutti cosa sia una curva scoliotica, ma quale sia lo "starter" è spesso ancora fonte di discussione, infatti, se in alcune curve scoliotiche (posturali, congenite da emispondilo, etc.) la ragione è di facile acquisizione, nella maggior parte (idiopatiche) ancora molto vi è da chiarire.

La presenza di curve scoliotiche in alcune patologie (malattie neuromuscolari mesenchimali, osteodiatrofiche etc.), la comparsa più frequente o l'aggravamento accelerato in certi periodi dello sviluppo (pubertà) la concomitanza più frequente , che non in soggetti non scoliotici, di alterazioni oculari, odontoiatriche,posturali, e di numerosi altri segni, non può che incuriosire e spingere il medico a sondare nuovi spazi alla ricerca dei "perché". 

Attualmente la valutazione della curva scoliotica è spesso limitata ad un esame radiografico e ad un esame clinico quasi standardizzato e finalizzato alla acquisizione di alcuni dati, e la terapia ortopedica, non chirurgica, 
è basata sull'uso di corsetti gessati od ortopedici con l'ausilio (a volte facoltativo!) di esercizi fisiokinesiterapici. Tale approccio è spesso riduttivo ed a volte controproducente. Ben sanno coloro che si interessano del trattamento delle curve scoliotiche come la prima difficoltà che si presenta sia lo stabilire una esatta valutazione dell'indice di evoluzione di una curva scoliotica e, quindi, quanto si debba essere drastici nel trattamento della patologia in esame.

L'esatta valutazione di tale indice permetterà di evitare trattamenti incongrui con consecutivo peggioramento o, al contrario, eviterà lunghi periodi di inutili trattamenti e quindi di sacrificio in un giovane paziente.
Detta così la cosa sembra semplice, ma in effetti anche lo specialista più esperto si trova spesso in difficoltà nel dare una esatta valutazione ai dati raccolti. 

Da qui la necessità di ricercare quanti più indizi, segni, sintomi possibili e quindi l'idea di una ricerca che allarghi i campi di interesse allo scopo di recepire più dati possibili che, uniti alla sempre indispensabile esperienza e capacità di sintesi del medico, permetta di migliorare l'inquadramento diagnostico e terapeutico.

Molti studi sono già stati fatti, è noto, ad esempio, come malocclusioni dentali o patologie dell'articolazione temporo-mandibolare siano causa di cervicalgie.

La nostra idea è di riunire un gruppo di "addetti ai lavori" per studiare, capire e, ci auguriamo, scoprire qualche cosa di utile che possa chiarire alcuni lati ancora nebulosi dell'interazione occhio-orecchio-dentizione-appoggio plantare e postura del rachide attraverso la mediazione del Sistema Nervoso Centrale.
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