Biorisonanza VEGATEST

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VEGATEST

La medicina di biorisonanza





Tutto il nostro sistema organico funzionale comunica internamente in tempo reale, le cellule mandano informazioni al sistema nervoso e viceversa utilizzando numerosi canali : ormoni, citochine, neurotrasmettitori, fibre nervose e tanto altro. Il tutto istantaneamente. Quindi significa che un segnale bioelettrico generato dalle nostre strutture influisce e determina cambiamenti funzionali fisici, attivando la produzione di enzimi, la riparazione cellulare etc.

Basta un cambio di potenziale delle membrane cellulari per generare una serie di reazioni che porteranno ad una risposta fisica.

In questo modo un segnale si trasforma in una funzione reale che produce qualcosa di tangibile.

Regolare il sistema utilizzando segnali e frequenze non solo è possibile ma è incredibilmente vantaggioso perché limita il carico di scorie metaboliche prodotte dall’uso e abuso di farmaci e minimizza gli eventuali effetti collaterali (ricordiamoci che almeno la meta dei sintomi di cui soffriamo sono prodotti da farmaci che vengono dati per curare altri sintomi)

Ora ci sono numerosi sistemi che utilizzano i segnali bioelettrici del nostro corpo per avere informazioni (ad esempio l’elettrocardiogramma) e tanti altri che si possono usare e che ci permettono di avere indicazioni diagnostiche e terapeutiche.

Alcune pratiche sono empiriche e non ancora considerate ufficiali, ma permettono di suggerire possibili cause e fornire indicazioni alimentari e terapeutiche che confrontate con dati clinici e di laboratorio possono essere fondamentali nell’affrontare e migliorare le condizioni delle persone.

Sicuramente con queste metodiche e modello di pensiero si analizza l’individuo nei suoi 3 piani strutturali: fisico, metabolico e nervoso. Da tempo sappiamo che molte “malattie” sono psicosomatiche o comunque sono molto condizionate da aspetti emozionali che vengono spesso misconosciuti dalla medicina convenzionale e relegati alle cure psicologiche specifiche e, quindi, diventa fondamentale curare l’individuo cercando di integrare tutto quello che lo rende tale: corpo, mente ed energia.

Sappiamo che l’intestino viene considerato il secondo cervello e che i problemi intestinali condizionano lo stato emozionale e viceversa; Questo ci permette di dire, in sintesi, che se regolarizzo l’alvo e miglioro l’umore oppure risolvo il problema della stipsi, la persona diventa più tollerante ed empatica rispetto all’ambiente esterno.

Sostenere e curare una persona con sistemi che utilizzano integratori fitoterapici e rimedi in diluizione (quest’ultimi riducono il lavoro di scarico che gli organi devono fare per eliminare le scorie del farmaco) significa spesso cercare di sfruttare le capacità intrinseche del sistema ed aiutare in modo fisiologico ad oltrepassare l’ostacolo. L’esempio potrebbe essere questo: se sei a capo di un azienda è più utile chiamare consulenti esterni, se i tuoi impiegati non sono in grado di svolgere una mansione, oppure formarli di modo che riescano a farlo da soli facendoti risparmiare soldi e creando un upgrade aziendale per il futuro ?

Ovviamente la riposta è che dobbiamo cercare di utilizzare le risorse interne e sfruttare le reazioni del sistema inducendo piccoli cambiamenti attraverso segnali e stimoli frequenziali.

Stimoli minimi possono generare reazioni determinanti per la nostra salute ma in tutto questo dobbiamo ricordare che il primo segnale di guarigione nasce dal nostro cervello dai nostri pensieri e dalla nostra positività/negatività che spesso è determinante nel migliorare o peggiorare il decorso di una malattia; Anzi dobbiamo anche ripensare alla parola “malattia” ed iniziare a vedere il tutto come un processo comunque evolutivo, in cui si manifestano reazioni, conseguenze di fattori esterni od interni, che hanno sempre una finalità biologica.


Dr.Mario Napoleone Strada

Servizio di Medicina Funzionale – Centro di Medicina Polispecialistica 33 – Milano 


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